Il romanico pugliese a Matera
La splendida cattedrale di Matera, in stile romanico pugliese, domina dall’alto tutti i quartieri della città e le campagne circostanti. Essa fu edificata nel 1270 al di sopra di vestigia più antiche risalenti fino all’Età del Ferro. All’inizio del XX sec. si trovarono resti greci, romani e bizantini, una chiesa paleocristiana, case medievali.
La cattedrale di Matera: il fascino dei simboli
La facciata principale dà verso il Sasso Barisano e si presenta ricca di elementi simbolici. Il portale è decorato da due fregi, quello esterno a intrecci mentre quello interno a volute; la ripetizione di un stesso modulo decorativo allude al concetto di infinito e di alternanza delle stagioni. Sullo stipite destro troviamo uno dei due petroglifi della cattedrale; di che si tratta? E’ un graffito fatto da un pellegrino per lasciare una traccia indelebile del suo passaggio; essi incidevano soprattutto il bastone, la bisaccia, il cappello a falda larga e, come in questo caso, il sandalo. In alto abbiamo quattro colonnine (i 4 Evangelisti) e dodici archetti (i 12 Apostoli).
Il rosone centrale è formato da 16 colonnine e richiama il tema della ruota della Fortuna, molto in voga in quel periodo; in basso la sostiene Atlante, due personaggi ai lati la fanno girare mentre sopra l’arcangelo Michele trafigge il dragone, simbolo del Male. Gli stipiti dei portali poi presentano dei lunghi motivi ad intrecci, chiara allusione all’alternanza delle stagioni, al susseguirsi immutabile del tempo, all’infinito. Bisogna ricordare che in epoca medievale i portali della chiesa erano un luogo molto importante. Era per esempio sufficiente toccarlo e superarlo per non essere arrestati; vi si amministrava la giustizia, si stringevano giuramenti, patti e accordi di vario genere (anche contratti di matrimonio tra l’altro). Dei leoni ai lati del portale erano poi garanzia di giustizia e difesa da tutti i pericoli.