La data del 2 luglio è un vero e proprio capodanno dei materanesi, allorquando si celebra la santa patrona di Matera con la festa della Vergine della Bruna.
Un’icona molto antica.
La navata sinistra del Duomo di Matera ospita l’affresco del XIII secolo della Madonna della Bruna, patrona della città; la tempera faceva parte della decorazione interna della chiesa originaria (1270).
L’opera si trovava in origine in controfacciata, a sinistra della porta principale. L’affresco è un esempio di iconografia dell’Odegitria: la Madre di Dio indica agli uomini, la mano verso il petto, il Figlio, unica via per la salvezza. L’icona è posta su un altare in marmo intarsiato e policromo .
Un nome controverso.
A proposito del nome, per alcuni si riferisce semplicemente al colore della sua pelle scura. Ma l’ipotesi più probabile è che il nome derivi dalla venerabilissima icona della Vergine di Brno (Moravia, Cechia), il cui culto fu portato in Italia dagli Aragonesi.
Ma come arriva il suo culto in Italia? Nel 1475 Mattia Corvino, re d’Ungheria, sposò Beatrice d’Aragona, figlia del re di Napoli Ferdinando I. Nel giro di pochi anni annetté al suo regno la Moravia e i legami tra il regno d’Ungheria (dove Brno era situata) e l’Italia divennero molto stretti.
La festa della Vergine della Bruna: lo “strazzo”.
I turisti non devono perdersi questa antichissima festa che si celebra ogni anno senza interruzione da quando papa Urbano VI, ex arcivescovo di Matera, decretò l’evento nel 1380. Per l’occasione, molti materanesi che vivono all’estero fanno ritorno al loro paese d’origine.